Carlo La Vecchia
Milano, Italia

Biografia
Il dott. La Vecchia ha conseguito la laurea in medicina presso l’Università di Milano e un Master of Science in medicina clinica (epidemiologia) presso l’Università di Oxford. È riconosciuto come un’autorità di primo piano nell’eziologia e nell’epidemiologia del cancro.
Attualmente è professore di epidemiologia e biostatistica presso la facoltà di medicina dell’Università di Milano. Il dott. La Vecchia è redattore per numerose riviste cliniche ed epidemiologiche. È tra gli epidemiologi più rinomati e produttivi con oltre 2450 articoli sottoposti a revisione paritaria nella letteratura (PubMed) ed è tra i ricercatori medici più citati (2003, 2017-2023), secondo ISIHighlyCited.com, Clarivate Analytics, sviluppatore ed editore dello Science Citation Index. Ha supervisionato oltre 40 tesi di dottorato.
Il dott. La Vecchia è consulente temporaneo presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra e giornalista registrato a Milano. È stato professore associato di epidemiologia presso la Harvard School of Public Health tra il 1996 e il 2001, professore associato di epidemiologia presso l’Università di Losanna, CH (2000-2014), ricercatore senior presso l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro IARC/OMS (2006-2008), direttore del dipartimento di epidemiologia presso l’Istituto Mario Negri, Milano (2007-2014) e professore associato di medicina presso il Vanderbilt Medical Center Nashville, TN, USA (2002-2018).
I principali campi di interesse del dott. La Vecchia includono l’epidemiologia del cancro e il rischio correlato alla dieta, al tabacco, all’uso di ormoni e all’esposizione occupazionale o ambientale a sostanze tossiche; e l’analisi delle tendenze temporali e della distribuzione geografica della mortalità per cancro, malattie cardiovascolari, perinatali e altre condizioni selezionate.
Affiliazione
- Professore di epidemiologia e biostatistica presso la facoltà di medicina dell'Università di Milano
- Redattore per numerose riviste cliniche ed epidemiologiche
- Consulente temporaneo presso l'Organizzazione Mondiale della Sanità
Competenze
- Epidemiologia del cancro
- Rischio correlato alla dieta, al tabacco, all'uso di ormoni e all'esposizione occupazionale o ambientale a sostanze tossiche
- Analisi delle tendenze temporali e della distribuzione geografica della mortalità per cancro, malattie cardiovascolari, perinatali e altre condizioni selezionate
Abstract
CANCRO: UNA MALATTIA LEGATO ALLO STILE DI VITA. PERCENTUALI DI TUMORI DOVUTI A CAUSE RICONOSCIUTE IN ITALIA
Il cancro è in gran parte una malattia dello stile di vita e le cause riconosciute spiegano ora circa il 40% dei decessi per cancro in Italia, come nella maggior parte degli altri paesi ad alto reddito. Di gran lunga la causa principale del cancro è il tabacco, che è responsabile di oltre 60.000 casi di cancro in Italia, 47.000 negli uomini (24%) e 14.000 nelle donne (8%), ovvero il 17% di tutti i tumori. Il tabacco è anche responsabile di circa 40.000 decessi per cancro, 31.500 negli uomini (32%) e 8500 nelle donne (11%), ovvero circa il 24% di tutti i decessi per cancro. Ulteriori cause sono sovrappeso e obesità, che sono responsabili di circa 6900 tumori negli uomini (3,6%) e 7200 nelle donne (4%), ovvero il 3,8% complessivo in entrambi i sessi. Questi corrispondono a circa 3600 decessi per cancro negli uomini (3,6%) e 2700 nelle donne (3%) – complessivamente il 3,4% di tutti i decessi per cancro. L’alcol è responsabile di circa 4200 decessi per cancro negli uomini (4,2%) e 1600 nelle donne (2%) – complessivamente 6000 decessi per cancro (3%), tuttavia con cali sostanziali negli ultimi decenni. Circa l’85% dei tumori correlati all’alcol verrebbe evitato limitando a 1 drink al giorno massimo nelle donne e 2 negli uomini. Le infezioni sono responsabili del 7,6% dei decessi per cancro e il 6,5% dei casi incidenti è attribuibile a infezioni in Italia. Queste stime sono più alte di quelle nella maggior parte degli altri paesi ad alto reddito a causa di tassi relativamente elevati di cancro allo stomaco e al fegato. Ulteriori fattori sono riconosciuti fattori dietetici – circa il 6% -, cancerogeni occupazionali, fattori riproduttivi e ormonali – meno dell’1% ciascuno.
I nostri principali risultati sono riassunti nella tabella sottostante, comprese le percentuali stimate di casi di cancro e decessi attribuibili a fattori di rischio riconosciuti in Italia.
CASI DI CANCRO % | DECESSI % | |
TABACCO | 17 | 24 |
ECCESSO DI PESO | 4 | 3 |
ALCOL | 4 | 3 |
FATTORI DIETETICI RICONOSCIUTI | 6 | 5 |
INFEZIONI | 8 | 7 |
OCCUPAZIONE | 1 | 1.5 |
ORMONALE/RIPRODUTTIVO | < 1 | < 1 |
Quindi, come nella maggior parte degli altri paesi ad alto reddito, in Italia circa il 40% dei tumori e dei decessi per cancro potrebbe essere prevenuto controllando i fattori di rischio riconosciuti, principalmente evitando il tabacco. Anche sovrappeso, alcol, determinati fattori dietetici e socioeconomici sono rilevanti, insieme a un’importanza persistentemente elevata ma in calo delle infezioni.